Il Santuario della Madonna delle Lacrime e il contiguo convento francescano, sorgono nel Comune di Dongo, a pochi passi dal torrente Albano. Le vicende che portarono alla costruzione della chiesa e del convento, ebbero inizio nel XVI secolo. Su queste terre, tra viti e ulivi era presente una piccola edicola votiva che custodiva un affresco raffigurante la Madonna col Bambino, chiamata la Madonna del Fiume. Nel settembre del 1553 avvenne il miracolo, il viso della Madonna iniziò a lacrimare, il parroco del paese raccolse le lacrime in un calice. In pochi giorni il tempio venne ingrandito per proteggere l'affresco e da allora fu chiamato dagli abitanti di Dongo, Madonna delle Lacrime.
Tra il XVI e il XVII secolo la chiesa venne ampliata con l'aggiunta di due cappelle laterali, nello stesso periodo furono realizzati gli affreschi interni, per mano dei pittori Caresana e Gabasio. Qualche anno più tardi, nel 1607 iniziò la costruzione del convento dei frati francescani. Il convento, voluto fortemente dagli abitanti di Dongo, venne terminato nel 1619 a causa dei ricorsi presentati dai frati benedettini di Domaso, che osteggiavano il progetto. Nel 1627 il Vescovo di Como Lazzaro Carafino consacrò la chiesa, intitolandola a Maria Nascente. Negli anni a seguire l'edificio venne arricchito da sculture a grandezza naturale, realizzate da Fra Diego Giurati e Fra Giovanni da Reggio.
Sotto la dominazione austriaca e successivamente francese, il convento fu soppresso e i frati dovettero abbandonare queste terre. Nel 1871 grazie all'interessamento della famiglia Manzi i francescani rientrarono nel convento, nel 1936 l'ultima erede, Giuseppina Manzi donò i terreni ai Frati Minori di Lombardia. Il Santuario di Dongo, fin dalla sua costruzione è stato luogo di culto e pellegrinaggio e da più di quattro secoli i Frati Minori sono i custodi della chiesa.
Oggi Gravedona è un importante centro commerciale e di villeggiatura estiva.
Da segnalare l'edificio che fu del Cardinale Tolomeo Gallio detto palazzo delle Quattro torri, progettato dal Pellegrini nel tardo 1500.
Gli agoni essiccati, detti in dialetto misultitt o missultin, erano un tempo una preziosa risorsa alimentare per gli abitanti del lago di Como, il particolare procedimento di lavorazione ne permetteva la conservazione per oltre un anno.
Cucina LarianaMusso è un paese ricco di storia, nel XIII secolo il territorio fu feudo della famiglia Malacrida alleati al ducato di Milano. Nel 1522 Gian Giacomo Medici detto il Medeghino espugnò il castello e ampliò le fortificazioni.
Musso